Escursioni in Mountain Bike
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Dal parcheggio, presso gli impianti di risalita (m. 1309) della Valle del
Sestaione, si inizia a salire dolcemente lungo la strada sterrata che, nel
periodo invernale, costituisce la pista da sci denominata "Rossa". Dopo aver
attraversato il ponte sul torrente Sestaione, si continua a salire seguendo le
indicazioni bianco-rosse del sentiero n. 104 CAI. Nei pressi di una stretta
curva (dopo circa 1 km) si imbocca a sinistra la mulattiera che corre
parallelamente al corso del torrente ed infine, dopo un facile guado e una
ripida salita, si raggiunge il sentiero n. 102 che proviene da Boscolungo (GEA-MPT)
nei pressi dei depositi comunali dell'acqua potabile (m. 1490). Si prosegue a
sinistra per alcune centinaia di metri attraverso un boschetto di abete rosso
(1), poi si piega a destra su un sentiero che inerpicandosi lungo il fossetto
circondato da piantine di lampone (2) che, con breve ascesa (15 minuti),
raggiunge l'ampio pianoro della conca glaciale del Lago Nero. In alto, sulla
sinistra, è possibile osservare un boschetto di pino mugo (3). Svoltando a
destra in pochi minuti si raggiunge il Lago Nero (m. 1730) (4).
Il ritorno può essere effettuato percorrendo il sentiero n. 100 CAI-MPT fino
alla Foce di Campolino; lungo il tragitto è possibile osservare nelle rocce di
arenaria molte "marmitte" (5). Dall'impianto di risalita si scende un breve
tratto di sentiero che, collegandosi con il tracciato della pista sciistica
"Blu", attraversa il versante destro della Valle del Sestaione correndo lungo il
confine della Riserva Orientata di Campolino (6). Si raggiunge infine l'impianto
di risalita (nostro punto di partenza) in un tempo complessivo di circa 2.30
ore.
1. Abete Rosso (Picea Abies) Alto fino ai 40-50 metri, tronco diritto, chioma
conica; pigne mature pendenti lunghe 10-15 centimetri. Foglie aghiformi di
colore verde scuro. Predilige terreni umidi e un po' acidi. Ha spesso una
radicazione superficiale. In questa zona l'abete rosso era presente già 8000
anni fa, fino ad avere la massima diffusione 6000 anni fa; da allora in poi il
faggio ha cominciato ad occupare aree sempre più estese facendo regredire le
colonie relitte di abete.
2. Lampone (Rubus Idaeus) Arbusto perenne alto circa 1 metro con stoloni
striscianti che cresce molto bene nella zona montana anche oltre i 3000 metri. I
suoi frutti sono di colore rosso-rosso scuro con molte drupeole e sono ottimi
per sciroppi, marmellate e liquori. La raccolta è sottoposta a regolamento.
3. Pino Mugo (Pinus Mugo) Pino nano arbustivo, con rami ascendenti, sino a 3,5
metri, che forma macchie e gruppi al di sopra del limite superiore del bosco.
Alcuni esemplari sono stati reintrodotti in Appennino nella zona del Lago Nero.
Sono osservabili lungo il tratto di sentiero (n.100 CAI) che collega il lago con
la Foce di Campolino.
4. Lago Nero: Laghetto di origine glaciale posto in una "conca" dovuta alla
sovraescavazione di un antico ghiacciaio. Nel lago (il nome deriva dal cupo
riflesso delle sue acque) vivono due varietà di tritoni, l'alpino e il crestato
e sulle sue sponde è possibile osservare una varietà di aglio e le velenose
bacche rosse del mezzereo molto simili al ribes. Vicino al lago c'è un piccolo
rifugio (non custodito) le cui chiavi sono reperibili presso il CAI di Pistoia.
5. Marmitta: La sabbia e i ciottoli, trascinati dal moto vorticoso dell'acqua,
erodono nel tempo la dura superficie della roccia, generando caratteristiche
cavità di forma cilindrica: le "marmitte". Nel fondo di ogni marmitta è
possibile osservare i detriti che l'hanno scavata.
6. Riserva Naturale Orientata di Campolino: La riserva si estende sul versante
destro dell'alta Valle del Sestaione con una superficie di circa 100 ettari e a
una quota compresa tra i 1442 metri del lago del Greppo fino ai 1850 metri della
Foce di Campolino. La riserva è stata istituita allo scopo di proteggere alcuni
popolamenti di una specie arborea autoctona assai rara sull'Appennino costituita
dall'abete rosso.
7. Pernice (Lagopus Mutus) Reintrodotta nell'area della Riserva orientata di
Campolino, la pernice abita sui crinali montani sassosi con vegetazione rada. La
femmina di colore grigio fulvo si accoppia a fine primavera e depone mediamente
una mezza dozzina di uova in un nido riparato dalla bassa vegetazione e dalle
rocce. Il maschio di colore più scuro è a guardia della sua famigliola ed emette
suoni grattanti e profondi in caso di pericolo.
Caratteristiche |
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